Capezzolo introflesso - allattare

Ostetrico Accursio Marchese
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Capezzolo introflesso

L’osservazione del proprio capezzolo, può far sorgere il dubbio a qualche mamma di averlo corto per allattare; nella maggior parte dei casi il problema non esiste, ricordando che il neonato si attacca al seno e non al capezzolo.
Con un normale attacco al seno, il neonato, aprendo bene la bocca e prendendo parte dell’areola, determina la protrusione del capezzolo durante la suzione.
Se il capezzolo rimane piatto o se è introflesso, si possono fare queste semplici cose:
1. stirare manualmente il capezzolo (esercizi di Hoffman)
2. estroflettere il capezzolo con una siringa.
1. Esercizi di Hoffman:
consistono nello stiramento manuale del capezzolo, ossia:
si mettono i pollici contrapposti ai limiti dell’areola e si stirano verso la periferia
si afferra il capezzolo fra il pollice e l'indice e lo si ruota in senso orario ed antiorario in questo modo si permette al capezzolo di sporgere meglio.
2. Metodo della siringa:
estroflessione del capezzolo creando una pressione negativa, servendosi di una siringa da 10 ml. capovolta.
Alla siringa:
1 viene tolto lo stantuffo;
2 viene tagliato il collo (estremità “A”);
3 si inserisce lo stantuffo nell’estremità “A” della siringa;
L’estremità “B” viene appoggiata sull’areola, posizionando il capezzolo all’interno del lume; si applica il vuoto con una manovra delicata, il capezzolo si estroflette.

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