lettera aperta
I telegiornali e i principali quotidiani riportano
periodicamente, con particolare enfasi, episodi di presunta
"malasanità", tra cui quelli riguardanti l'evento nascita.
Le notizie fornite, spesso incomplete e superficialmente
commentate, colpevolizzano sistematicamente gli operatori sanitari. Questo
alimenta la disinformazione pubblica e una percezione errata della medicina. Di
conseguenza, patologie mediche, chirurgiche e ostetriche, e le loro possibili
complicanze (anche in ambito di interventi chirurgici, parti o cesarei, a volte
con esiti drammatici), sono percepite come colpe e negligenze del personale
sanitario.
Certo, esistono errori del personale sanitario, quando
questi sono inequivocabilmente riconducibili ad essi. Tuttavia, occorre
focalizzare l'attenzione sui limiti intrinseci della medicina e sulle possibili
complicanze legate alle patologie e agli interventi chirurgici. Questi aspetti
esistono indipendentemente da colpe individuali.
A conferma di quanto affermato, gli eventi avversi
continuano e continueranno a verificarsi, nonostante la pratica di una medicina
cosiddetta "difensiva", caratterizzata da un eccessivo e superfluo
uso di esami diagnostici e da decisioni operative il più possibile
conservative.
Alimentare la distorsione della percezione della realtà
medica compromette il rapporto di fiducia paziente-operatore sanitario e, a
lungo termine, comprometterà il Servizio Sanitario Nazionale.
Accursio Marchese